Article – E. Chiais, “Quest’anno è di moda il cristianesimo”. Fenomeni di riscrittura tra moda e religione cattolica (Wunderkammer, 2021)

Eleonora Chiais, “Quest’anno è di moda il cristianesimo”. Fenomeni di riscrittura tra moda e religione cattolica (Wunderkammer, 2021)

Storicamente la moda è palcoscenico di fenomeni di scrittura, riscrittura e cancellazione.
Lo stilista è uno scrittore capace di produrre – con l’ideazione e poi con la costruzione concreta delle collezioni – elementi che, complice la mutevolezza che è il primo attributo della leopardiana Sorella Moda, è semplice leggere come degli artifici semiotici (Eco: 1986). Dunque l’azione concreta del sarto, poi stilista, può essere in prima analisi facilmente riconducibile a un’operazione di scrittura ma, parallelamente, la caducità che è propria della moda (Volli: 1990), fa sì che ciascuna operazione di nuova “scrittura vestimentaria” porti con sé un’imprescindibile cancellazione di ciò che la precedeva.
Lo stilista, però, può essere anche artefice di, più o meno fortunate, riscritture. Queste – alimentandosi tramite citazioni, interpretazioni e reinterpretazioni – permettono al creatore della moda di attingere a un universo “altro” traslandone, sulla superficie concreta dell’artefatto comunicativo che propone, alcuni tratti pertinenti.
L’intento del contributo è quello di concentrarsi su quest’ultimo aspetto indagando le operazioni di riscrittura che legano la moda alla religione cattolica. Questo proficuo scambio contenutistico, reso mainstream nel 2018 dalla mostra del Costume Institute del Metropolitan Museum di New York dedicata appunto al rapporto tra fashion e religione cattolica (Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination), ha in effetti radici ben più antiche le cui origini  possono essere fatte risalire alla “Linea Fraticello” proposta nel 1954/1955 dalla stilista Germana Marucelli cui seguì, nel 1955, il famosissimo “abito pretino” delle Sorelle Fontana. Da allora il processo di riscrittura attuato dalla moda attingendo all’ambito religioso cattolico è stato ininterrotto e, mantenendosi sempre attivo a livello delle collezioni (si pensi alla collezione A-I ‘87/’88 di Gianfranco Ferré; alla linea P-E ’88 di Giorgio Armani; all’Autunno/Inverno ‘91/’92 di Krizia o, ancora, alle varie interpretazioni sul tema proposte nell’arco degli anni da Dolce&Gabbana), ha espanso i suoi campi di applicazione.
Quali sono le modalità con le  quali vengono condotte simili riscritture? Quali gli ambiti interessati da un simile scambio? Quali, nel tempo, i dettagli e i particolari resi, di volta in volta, significanti ai fini della traduzione? Le riscritture proposte dalla moda prevedono, in qualche misura, una riscrittura delle ritualità? Il contributo, prendendo l’avvio da una breve ricostruzione storica, tenterà di rispondere a queste domande avvalendosi degli strumenti dell’analisi semiotica per analizzare i singoli casi di studio considerati.

What is NeMoSanctI?

 

NeMoSanctI is a research project carried out at the University of Turin. It studies how models of sanctity have changed after the Second Vatican Council. To this end, it applies a pioneering methodology based on semiotic theory to a wide corpus of normative, judicial, and narrative texts.

This project has received funding from the European Research Council (ERC) under the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme (grant agreement No 757314).