Anonymity and the Martyrologium Romanum at the Incontri sul Senso
On March 29th, 2019, Gabriele Marino is taking part in the “Incontri sul Senso” (Meetings on Meaning), the advanced seminar of semiotics organized by CIRCe (Interdepartmental Centre for Research on Communication) at the University of Turin — The full programme of the seminary, supervised by Massimo Leone, is available here.
His talk will be entitled: Strutture dell’anonimia: di chi è un testo anonimo? Il caso del ‘Martirologio Romano’ (Structures of anonymity: whose text is an anonymous text? The case of the ‘Roman Martyrology’). Here you can find the abstract (in Italian):
Se lo strutturalismo impone(va) una visione centripeta ed endosemantica, vietando cioè il ricorso a risorse semiotiche esterne al testo, l’anonimia, ossia la mancanza di quel paratesto e dispositivo enunciativo che consente l’individuazione — al di là dell’autore modello o testualizzato — di un enunciatore e, addirittura, uno scrittore, si configura come meccanismo squisitamente strutturalista e strutturalisticizzante, che irreggimenta e circoscrive radicalmente il processo inferenziale e interpretativo (paradossalmente, liberandolo, direbbe il Barthes de La mort de l’auteur, 1968).
Allo stesso tempo, le pratiche del mascheramento, della pseudonimia e dell’anonimia rappresentano da sempre dei potenti meccanismi mitopoietici. Se, da una parte, essi magnificano l’assenza dell’autore singolo proponendo l’idea che l’autore sia il corpo sociale tutto (si pensi ai testi sacri di molte religioni, ai poemi epici — a partire dal Beowulf — o, in maniera diversa, alla “questione omerica” e alle speculazioni sull’identità di Shakespeare), dall’altra, spingono il lettore empirico a ricercare spasmodicamente proprio quel livello ultimo di autenticazione del testo che gli è programmaticamente negato, ossia quello estroversivo/esistenziale (in cui si sovrappongono, più o meno imperfettamente, simulacro autorale e autore empirico; si pensi a casi recenti, pure non di anonimia in senso stretto, come quello dello scrittore statunitense Thomas Ligotti).
Il contributo prende le mosse da questa riflessione teorica, problematizzando e articolando la domanda “Di chi è un testo anonimo” (e quindi: “Chi è che crea un testo anonimo”, “A chi appartiene un testo anonimo”, “A chi è destinato un testo anonimo?”), e propone come caso di studio quello del Martyrologium Romanum (Martirologio Romano), testo della liturgia cattolica dalla vicende autorali e transtestuali antiche e complesse, che si distendono, almeno, dal 1584 al 2004.
Here you can find the full streaming of the talk (in Italian):