Chapter – F. Galofaro, “«Meglio morto per noi che vivo per gli altri»: la rivolta di san Giovanni Rotondo contro il trasferimento di Padre Pio” (2021)

F. Galofaro, «Meglio morto per noi che vivo per gli altri»: la rivolta di san Giovanni Rotondo contro il trasferimento di Padre Pio, in Sonia Maura Barillari e Martina di Febo (a cura di), Rivolta: miti e pratiche dell’essere contro, Arenzano (GE), VirtuosaMente, 2021, ISBN: 978-88-98500-38-3.

Abstract

Nel 1923 il conflitto tra Sant’Uffizio e comunità di San Giovanni Rotondo raggiunge l’acme: il primo dichiara pubblicamente il ‘non constare della soprannaturalità dei fatti attribuiti a Padre Pio’ e si appresta a trasferirlo ad Ancona. La seconda reagisce con la rivolta. Le autorità ecclesiastiche si rivolgono a Emilio De Bono, direttore generale della pubblica sicurezza del primo governo Mussolini, perché assicuri l’ordine pubblico durante il trasferimento. Contemporaneamente, il fascismo locale si schiera con la rivolta: alcuni elementi minacciano perfino il futuro santo di ucciderlo nel caso avesse accettato di lasciare il convento. Infine, il commissario inviato da De Bono è costretto a prendere atto dell’impossibilità del trasferimento. Nell’interesse della comparazione, ci occuperemo di due diverse ricostruzioni dei fatti: quella storica – Luzzatto (2007) – e quella, a carattere giuridico, che si trova negli Atti di canonizzazione del santo. La sollevazione presenta analogie con le sollevazioni popolari in occasione dei furta sacra nel medioevo. Le funzioni narrative di questi racconti sono analizzate in Papasidero (2017): una comparazione può essere utile al fine di ricostruire i rispettivi sistemi di valori. Una topologia /alto//basso/, /verticale//orizzontale/ divide gli attori della rivolta: la Chiesa-istituzione si contrappone alla Chiesa-comunità; il fascismo che si fa Stato si contrappone al fascismo delle organizzazioni territoriali e dei potentati locali. Uno sguardo all’esperienza del tempo durante la rivolta, sulla scorta di Jesi (2000), permetterà di evidenziare il rapporto diretto, non mediato dai testi sacri o dal potere pastorale (Foucault 2005), che si dà tra popolo e Santo: fenomeno tanto eversivo quanto politicamente attuale.

What is NeMoSanctI?

 

NeMoSanctI is a research project carried out at the University of Turin. It studies how models of sanctity have changed after the Second Vatican Council. To this end, it applies a pioneering methodology based on semiotic theory to a wide corpus of normative, judicial, and narrative texts.

This project has received funding from the European Research Council (ERC) under the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme (grant agreement No 757314).